“Vi vogliamo anche baffuti, soprattutto se forzuti, non importa se panciuti; sia che siate un pò saputi o, come volpi, astuti; sia in grupetti un pò sparuti, od insieme a molti aiuti, vi vogliamo… a raccogliere rifiuti!”
È con questo appello che un gruppo informale di cittadini e cittadine del quartiere Spinaceto (ROMA) il 21 aprile del 1990 si riunisce per la pulizia di quello che sarebbe dovuto essere il centro commerciale di Largo Cannella che, in vent’anni di abbandono, si era trasformato in un luogo degradato e, per questo, pericoloso per la collettività.
All’indomani di quella civica e spontanea chiamata alle scope e ramazze iniziava l’avventura di Spinaceto Cultura, il primo centro culturale del quartiere dove le persone di tutte le età potevano frequentare i corsi di danza, musica e teatro; le scuole potevano organizzare spettacoli presso lo spazio teatrale Boomerang e la cittadinanza avere uno spazio ricreativo, di incontro e di espressione aperto almeno sei giorni su sette, grazie in particolare all’impegno di Claudio Cilli e Gabriella De Rosa che ne organizzano i corsi e le attività.
Uno spazio ed una realtà che nel 1998 riceve un duro colpo, anzi due: l’improvvisa scomparsa di Claudio e Gabriella; e la momentanea chiusura dell’intero edificio di Largo Cannella – e quindi anche dei locali che, internamente, erano stati completamente recuperati e rigenerati a spese dell’associazione – per l’avvio dei lavori di ristrutturazione da parte di Roma Capitale.
Due eventi che hanno rischiato di interrompere un’esperienza che già in pochi anni era divenuta importante per la vita sociale del quartiere e non solo. Proprio nel 1998 l’Associazione vince per la prima volta il bando dell’estate romana indetto dal Comune di Roma, che simbolicamente rappresenta l’evento che segna il passaggio per l’Associazione dalla prima fase, quella della sua nascita, alla seconda fase che ha come principali protagonisti altri due cittadini di Spinaceto: Maria Giovanna Otranto e Paolo Mattei
L’avviamento dei lavori di ristrutturazione di Largo Cannella pongono un problema esistenziale per l’Associazione: o si trova uno spazio dove fare le attività ed i corsi nei due anni previsti per il completamento dei lavori, oppure si chiude definitivamente.
Sono proprio Maria e Paolo che, dopo aver ottenuto la provvisoria (divenuta poi definitiva) assegnazione da parte del Comune di Roma di alcuni locali dell’ex Scuola Media “G. Mameli”, inutilizzata ed abbandonata ormai da alcuni anni, recuperano e rigenerano quegli spazi e, così, permettono la rinascita delle attività e dell’Associazione tutta che, ri-partendo da un solo corso di recitazione, anno dopo anno cresce con sempre più corsi, spettacoli, festival, iniziative e partecipazione.
Nel 2005 si inaugura il primo e finora unico teatro di quartiere: il Teatro della Dodicesima, che da allora rappresenta il luogo “dove una comunità liberamente riunita si rivela a se stessa… dove ascolta una parola da accettare o respingere, perché, anche quando gli spettatori non se ne avvedono, questa parola li aiuterà a decidere nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale.” Paolo Grassi.
Oggi, nel 2025, sono 35 gli anni compiuti da questa comunità alla quale appartengono uomini e donne di ogni generazione, e che al Festival Estivo XII di giugno ha festeggiato non solo la storia passata ma soprattuto quella presente ed il futuro che questa porta con se: a partire da giugno 2025 infatti l’Associazione è entrata a far parte del progetto teatrale della United Artists s.r.l., la società che proprio quest’anno ha ottenuto dal M.I.C. il riconoscimento di istituzione di interesse culturale, e l’ha inserita tra i Teatri delle Città.