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Stagione 22-23

teatro della dodicesima

CONCERTO DELLA PURSUE
RESPIGHI
ORCHESTRA

IL PROGETTO DELLA YOUNG ORCHESTRA

l format che creeremo per seguire l’avventura della Orchestra PRO avrà un taglio nuovo anche per chi ci leggerà; fin dal primo incontro della YOUNG ORCHESTRA PRO infatti pubblicheremo delle schede di approfondimento alla nostra maniera, ossia arricchendole con un fumetto.

Racconteranno sia il brano del repertorio dell’orchestra, sia la vita e il contesto storico in cui ha vissuto l’autore del brano. Questo racconto farà da introduzione alla trascrizione e distribuzione delle partiture della orchestra che vi metteremo a disposizione in fondo all’articolo. il progetto si chiama: LA STORIA DI UNA CANZONE

Riuniremo tutti gli articoli prodotti in un libro concept fatto da fumetto + scheda di approfondimento + spartiti, interessante per gli appassionati di musica ma anche per tutti i curiosi.

Non vi resta che entrare a far parte del nostro gruppo di lettori rimanendo in attesa della prima puntata delle avventure delle PRO e della STORIA DI UNA CANZONE.

One-man show fatto di ritmi affabulanti, umorismo allucinato, trasformismo, performance sceniche e vocali. Spettacolo per attore solo, parlato a più voci, comico suo malgrado.
La fine del mondo è alle porte, questo almeno è ciò che si sente mormorare alle finestre, nelle strade, alla radio.
Si porta sulla scena un’umanità confusa che non sa dove aggrapparsi, se non alla propria miseria.
I personaggi appaiono come cellule impazzite, sproloquiano, si parlano addosso. 
Un delirio organizzato per mettere alla berlina questa umanità che sbraita sulla vita, sulla morte e su un dio che non risponde.
E’ un’umanità che si crede chissà chi, che si porta dietro l’arroganza e la colpa di voler parlare di un altrove, di un dio che fa scopa con l’inconoscibile, con l’indicibile. E’ la volgarità di voler spiegare qualcosa, quando niente si può spiegare.
La scena è nuda e cruda, a riempire lo spazio i quadri sonori disegnati vocalmente con l’aiuto della loop station che continua ad essere, come nei lavori precedenti, elemento di scrittura scenica e drammaturgia musicale.

BREVE SINOSSI
Il caos è prossimo a venire. Questo è ciò che si auspica l’uomo che, non potendo nulla contro la sua miseria, si fa portavoce e bandiera di popolo e si rivolge al suo dio. Invano. La contemporaneità s’attacca alle facezie e danza claudicante su versi sciolti che narrano di dei pagani e amori sbilenchi che aspettano chissà da quando, per tragici equivoci da commedia degli errori. Così il popolo s’agita e, per trovare un posto nel mondo, prova a darsi un compito da fare – cucinando nel cuore della notte, sproloquiando su ciò che sarà, gridando senza veli la propria dispersione – e si fa timidamente avanti, con tutta l’ingenuità del caso, una riforma strutturale cialtrona, con un programma teocratico tout court, infarcito di estremismo confuso e dozzinale. C’è chi spera nella fine e chi, con malcelato cinismo, la fine dice di averla vissuta già, chissà quante volte.
“E’ la fine di un’Era. E’ la fine di tutto. E’ la fine di niente, se ricomincia tutto”.