SPINACETO, PENSAVI PEGGIO?
FESTIVAL ESTIVO XII - 35 ANNI DI AMORE, CULTURA E COMUNITA'




teatro della dodicesima
OESTRUS DUO LIVE
22 Marzo e 5 Aprile dalle 20:00 alle 21:00
teatro della dodicesima
DANIELE PARISI
1 Marzo ore 18:00
Aula Studio Aperta!
Hai bisogno di un posto tranquillo per studiare o lavorare? Da lunedì è attiva la nostra Aula Studio! Orari di apertura
Lunedì, mercoledì e venerdì Dalle 9:30 alle 15:00
Servizi disponibili: Free Wi-Fi
Distributore automatico di snack e bevande
Frigorifero per conservare il tuo pranzo
Dove: Foyer del teatro
Ti aspettiamo per offrirti uno spazio accogliente e funzionale!
Il Flauto traverso, o flauto ad imboccatura laterale, è un tipo di flauto tenuto orizzontalmente quando viene suonato.
La generazione del suono con questo flauto è relativamente complessa, ma esso offre più possibilità di variare il suono rispetto al flauto a fessura.
Il termine “flauto traverso” si usa prevalentemente per indicare il flauto traverso Böhm usato nelle orchestre sinfoniche a partire dalla seconda metà del XIX secolo, nonché le sue varianti successive; il flauto traverso in uso nella musica colta europea nel secolo XVIII è più spesso detto traversiere. Altri esempi di flauto traverso sono il bansuri (India), il dizi (Cina), il daegeum (Corea) e i giapponesi shinobue, fue e ryūteki.
Esiste anche un registro d’organo con questo nome, utilizzato a partire dal XVII secolo, il cui suono imita quello del flauto traverso.
teatro della dodicesima
MEDIA E GUERRA
1 Marzo ore 18:00
La Promessa è il romanzo di una storia vera, fatta d’amore e di ferro, raccontata dall’autore, Gianlivio Fasciano, nella lingua autentica e commovente di un pastore, Romolo, nato a Mastrogiovanni l’11 agosto 1921 da Simone Di Meo e Gloria Verrecchia. Mastrogiovanni è un paesino, così piccolo, che si perde tra i monti “Sopra Caserta, sotto la Ciociaria, verso l’Abruzzo, dentro il Molise”. La storia di Romolo, delle sue vacche, del suo amore per Giovanna, e della chiamata, prima, alla leva e poi in guerra, era una storia destinata all’oblio, o al ricordo di pochi, ma oggi, grazie alla scrittura di Gianlivio Fasciano, è possibile leggerla, emozionarsi, e fare tesoro di un mondo del passato, le cui radici sono piantate in ognuno di noi. Come Pasolini, Gianlivio Fasciano è convinto che i contadini e i pastori volessero restare tali, desiderassero vivere felici nonostante la durezza del lavoro. Neppure la guerra, che costringe Romolo a diventare soldato, riesce a snaturarlo. “Avrei voluto alzare le mani e arrendermi, dire che ero solo un pastore di Mastrogiovanni anche se tenevo un fucile tra le spalle”. Questo romanzo si iscrive nella grande tradizione della letteratura civile.
Il primo docu-libro che attraverso le parole dello stesso Gigi Proietti racconta la sua visione del teatro, della recitazione, dell’arte scenica e di tante altre amenità di cui è composta la sensibilità di un artista. Un libro leggero, divertente e divertito, come il suo protagonista, che, con l’ironia, l’aneddoto comico e la risata, ha saputo insegnare a decine e decine di futuri attori e attrici come dire una battuta, come far arrivare al pubblico un pensiero, come rendere chiaro un sentimento o efficace una pausa e soprattutto l’amore per la conoscenza: «Senza conoscere non vai da nessuna parte, giovano’!». Grazie anche alla voce di tanti colleghi e amici, che hanno voluto condividere i propri ricordi del grande maestro con chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, il volume offre una testimonianza della sua vocazione per l’insegnamento di un mestiere bellissimo, pieno di gioie e soddisfazioni, ma anche traboccante di sudore, frustrazioni e lacrime; un mestiere che, come ripeteva spesso, «Non te l’ha comandato il medico!».
Il focus del laboratorio è creare una storia che affonda nell’esperienza e nella fantasia dei ragazzi a partire dal luogo metropolitano ospitante. Spinaceto diventerà così una città immaginifica, un contenitore di vite, luogo di indagine e di ambientazione di una storia, nella quale le proprie origini e le proprie esperienze condivisibili diventeranno protagoniste. Ognuno sarà indispensabile e avrà la possibilità di scoprirsi come essere a sé e allo stesso parte del gruppo.
Il corso si pone l’obiettivo di avvicinare i bimbi più piccoli al mondo del teatro, attraverso attività ludiche e di apprendimento. Il gioco diventa un tramite per sviluppare la fiducia in sè stessi, l’ascolto, il contatto con gli altri, le capacità relazionali e l’autostima.
Attraverso improvvisazioni teatrali, l’uso della musica e una serie di esercizi, i bambini esploreranno le proprie capacità creative, indagheranno l’espressività del corpo e l’uso della voce.
Le tematiche proposte durante il laboratorio creativo, che mirano a creare una restituzione finale del corso, avranno lo scopo di sensibilizzare i bimbi ai valori fondamentali per la loro crescita e al rispetto del prossimo e della natura.
Lo spettacolo che li vedrà protagonisti sarà caratterizzato da una piccola drammaturgia creata durante l’anno e dai costumi che verranno realizzati insieme, attraverso materiali di riuso.
Fabbrica Teatrale
LABORATORIO CREATIVO PER BAMBINI 6-10 anni
a cura di Ania Rizzi Bogdan
h 1.5 settimanali
È un corso che si propone di avvicinare i bambini più grandi alle tecniche base della recitazione e della drammaturgia, per permettere loro di esplorare il variegato mondo delle emozioni attraverso il teatro come mezzo di sviluppo dell’espressività, delle inclinazioni individuali e della propria creatività.
Il palcoscenico immaginario diventerà luogo di incontro dove apprendere insieme ai propri compagni gli elementi del teatro, attraverso il gioco, l’uso della musica e le improvvisazioni e dove poter sviluppare la creatività, valorizzare la personalità, stimolare la fantasia, migliorare le capacità di apprendimento e vincere le proprie insicurezze.
Il corso si svilupperà in due fasi:
nel primo semestre, attraverso un approccio psicomotorio e di gioco si lavorerà sul corpo, sul ritmo, l’ascolto, la fiducia, la coordinazione e sul gruppo. Porremo le basi di una drammaturgia teatrale originale che avrà come tematica i valori i fondamentali per la crescita dell’individuo;
Nella seconda fase si allestirà lo spettacolo teatrale che andrà in scena alla fine del corso, rafforzando il gruppo, imparando a gestire varie responsabilità e imparando a vivere lo spazio scenico.