Open Days Teatro Bambini

Open Days Teatro Bambini

Il 28 Novembre il Teatro della XII apre il proprio palcoscenico a tutte e tutti per le lezioni gratuite di teatro per i bambini! Vieni a vivere un’emozione unica e scopri la magia della recitazione insieme a noi. ✨

Bambini

TeatroGiocando – Laboratorio creativo 3/5 anni

Il corso si pone l’obiettivo di avvicinare i bimbi più piccoli al mondo del teatro, attraverso attività ludiche e di apprendimento. Il gioco diventa un tramite per sviluppare la fiducia in sè stessi, l’ascolto, il contatto con gli altri, le capacità relazionali e l’autostima.
Attraverso improvvisazioni teatrali, l’uso della musica e una serie di esercizi, i bambini esploreranno le proprie capacità creative, indagheranno l’espressività del corpo e l’uso della voce.
Le tematiche proposte durante il laboratorio creativo, che mirano a creare una restituzione finale del corso, avranno lo scopo di sensibilizzare i bimbi ai valori fondamentali per la loro crescita e al rispetto del prossimo e della natura.
Lo spettacolo che li vedrà protagonisti sarà caratterizzato da una piccola drammaturgia creata durante l’anno e dai costumi che verranno realizzati insieme, attraverso materiali di riuso.

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Bambini

Laboratorio creativo 6-10 anni

Fabbrica Teatrale
LABORATORIO CREATIVO PER BAMBINI 6-10 anni
a cura di Ania Rizzi Bogdan
h 1.5 settimanali

È un corso che si propone di avvicinare i bambini più grandi alle tecniche base della recitazione e della drammaturgia, per permettere loro di esplorare il variegato mondo delle emozioni attraverso il teatro come mezzo di sviluppo dell’espressività, delle inclinazioni individuali e della propria creatività.
Il palcoscenico immaginario diventerà luogo di incontro dove apprendere insieme ai propri compagni gli elementi del teatro, attraverso il gioco, l’uso della musica e le improvvisazioni e dove poter sviluppare la creatività, valorizzare la personalità, stimolare la fantasia, migliorare le capacità di apprendimento e vincere le proprie insicurezze.

Il corso si svilupperà in due fasi:
nel primo semestre, attraverso un approccio psicomotorio e di gioco si lavorerà sul corpo, sul ritmo, l’ascolto, la fiducia, la coordinazione e sul gruppo. Porremo le basi di una drammaturgia teatrale originale che avrà come tematica i valori i fondamentali per la crescita dell’individuo;
Nella seconda fase si allestirà lo spettacolo teatrale che andrà in scena alla fine del corso, rafforzando il gruppo, imparando a gestire varie responsabilità e imparando a vivere lo spazio scenico.

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Corso di sceneggiatura e drammaturgia

CORSO DI SCENEGGIATURA E DRAMMATURGIA

LA DODICESIMA OFFRE UN PERCORSO DI FORMAZIONE IN SCENEGGIATURA E DRAMMATURGIA, ADATTO A TUTTI: DAI PRINCIPIANTI AI FUTURI AUTORI PIÙ ESPERTI.

Docente: Martina Vogric, sceneggiatrice e drammaturga con esperienza in cinema e teatro.

Il corso offre un percorso completo per chi vuole imparare a scrivere storie per teatro, cinema e audiovisivo, sviluppare personaggi convincenti e strutturare trame efficaci. Gli studenti acquisiranno competenze pratiche, strumenti teorici e la possibilità di vedere il proprio lavoro messo in scena.

Cosa offriamo

  • Lezioni pratiche e teoriche, con esercizi mirati di scrittura creativa e drammaturgica.

  • Analisi di testi teatrali e cinematografici, per capire le strutture narrative e le tecniche dei professionisti.

  • Laboratori di gruppo, per sviluppare sceneggiature collaborative e ricevere feedback.

  • Progetto finale: realizzazione di una sceneggiatura di cortometraggio o spettacolo, messa in scena dai corsi di recitazione della scuola.

Obiettivi e Finalità

  • Stimolare la creatività narrativa e la capacità di scrivere storie coerenti e coinvolgenti.

  • Allenare la strutturazione di personaggi, dialoghi, conflitti e climax narrativi.

  • Offrire un percorso di formazione pratica, con la possibilità di vedere la propria sceneggiatura trasformata in spettacolo.

  • Favorire lo scambio creativo tra studenti, insegnante e altri corsi artistici della scuola.

Cosa imparerai

  • Sintesi e storytelling: trasformare idee in trame coerenti.

  • Struttura in tre atti: inizio, svolgimento e conclusione efficaci.

  • Creazione dei personaggi: protagonisti, antagonisti e ruoli secondari credibili.

  • Conflitti e ostacoli: il motore della storia e come usarlo per coinvolgere il pubblico.

  • Dialoghi realistici: tecniche per rendere i dialoghi vivi, efficaci e naturali.

  • Adattamento creativo: trasformare esperienze, aneddoti o materiali visivi in testi sceneggiati.

Durata & Orario

  • Corso annuale: novembre – giugno

  • Giorno e orario delle lezioni: mercoledì 18:30‑21:30 (3 ore a incontro)

  • Modalità di partecipazione: lezioni in presenza presso la sede di Spinaceto

Tariffe & Promozioni

  • Quota sociale annuale: € 25,00
    Include:
    • 25% di sconto sul secondo corso frequentato
    • uso gratuito degli spazi comuni con WiFi
    • biglietti ridotti per spettacoli ed eventi
    • possibilità di proporre iniziative artistiche

  • Corso di sceneggiatura e drammaturgia:
    • Pacchetto annuale (novembre‑giugno) – € 280
    • Pacchetto trimestrale – € 100 (da concordare disponibilità)

  • Sconti speciali:
    • 10% under 18 e over 60
    • 10% studenti/dipendenti Università Tor Vergata / Policlinico Tor Vergata

Requisiti di iscrizione

  • Aperto a tutti, principianti inclusi.

  • Nessuna esperienza obbligatoria, ma passione e motivazione sono fondamentali.

  • Numero di posti limitato, iscrizione consigliata per tempo.

Domande Frequenti – FAQ

Quando posso iscrivermi?
Le iscrizioni sono aperte tutto l’anno fino a esaurimento posti.

Devo avere esperienza di scrittura?
No, il corso è adatto anche a principianti.

Quanto dura una lezione?
3 ore a incontro, una volta a settimana.

Ci saranno esercitazioni pratiche?
Sì, tutte le lezioni prevedono esercizi pratici individuali e di gruppo.

C’è un progetto finale?
Sì, gli studenti realizzeranno una sceneggiatura messa in scena dai corsi di recitazione della scuola.

Come faccio a iscrivermi?

  1. Compilare il modulo di iscrizione in segreteria o online.

  2. Versare la quota sociale annuale (€ 25).

  3. Concordare il pacchetto e l’orario delle lezioni con la segreteria.

Concerto di Musica Classica <span class="dashicons dashicons-calendar"></span>

Concerto di Musica Classica

Stagione 22-23

teatro della dodicesima

CONCERTO DI MUSICA CLASSICA

CON LA PIANISTA
CLAUDIA SQUARCIAFICHI

Concerto di musica classica con la pianista Claudia Squarciafichi

One-man show fatto di ritmi affabulanti, umorismo allucinato, trasformismo, performance sceniche e vocali. Spettacolo per attore solo, parlato a più voci, comico suo malgrado.
La fine del mondo è alle porte, questo almeno è ciò che si sente mormorare alle finestre, nelle strade, alla radio.
Si porta sulla scena un’umanità confusa che non sa dove aggrapparsi, se non alla propria miseria.
I personaggi appaiono come cellule impazzite, sproloquiano, si parlano addosso. 
Un delirio organizzato per mettere alla berlina questa umanità che sbraita sulla vita, sulla morte e su un dio che non risponde.
E’ un’umanità che si crede chissà chi, che si porta dietro l’arroganza e la colpa di voler parlare di un altrove, di un dio che fa scopa con l’inconoscibile, con l’indicibile. E’ la volgarità di voler spiegare qualcosa, quando niente si può spiegare.
La scena è nuda e cruda, a riempire lo spazio i quadri sonori disegnati vocalmente con l’aiuto della loop station che continua ad essere, come nei lavori precedenti, elemento di scrittura scenica e drammaturgia musicale.

BREVE SINOSSI
Il caos è prossimo a venire. Questo è ciò che si auspica l’uomo che, non potendo nulla contro la sua miseria, si fa portavoce e bandiera di popolo e si rivolge al suo dio. Invano. La contemporaneità s’attacca alle facezie e danza claudicante su versi sciolti che narrano di dei pagani e amori sbilenchi che aspettano chissà da quando, per tragici equivoci da commedia degli errori. Così il popolo s’agita e, per trovare un posto nel mondo, prova a darsi un compito da fare – cucinando nel cuore della notte, sproloquiando su ciò che sarà, gridando senza veli la propria dispersione – e si fa timidamente avanti, con tutta l’ingenuità del caso, una riforma strutturale cialtrona, con un programma teocratico tout court, infarcito di estremismo confuso e dozzinale. C’è chi spera nella fine e chi, con malcelato cinismo, la fine dice di averla vissuta già, chissà quante volte.
“E’ la fine di un’Era. E’ la fine di tutto. E’ la fine di niente, se ricomincia tutto”.

Favole in musica <span class="dashicons dashicons-calendar"></span>

Favole in musica

Stagione 22-23

teatro della dodicesima

Favole in musica

ALCHIMIE SONORE

“Favole in Musica” è un progetto che si pone come scopo quello di presentare al pubblico un’ampia gamma di generi musicali che spaziano dal classico al moderno, e, sulla falsa riga di “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev, di rendere facilmente fruibile ognuno di essi grazie alla presenza di una voce recitante, con la quale la musica dialogherà e si intreccerà.

I testi narrati saranno favole, fiabe o brevi storie prese dai diversi paesi e dalle diverse culture del mondo. La messa in musica è affidata a giovani compositori. “La volpe e la pernice”, “Il macinino che macina in fondo al mare”, “Tikki Tikki Tembo”, “Favole al telefono”, “Aladdin” sono alcune delle storie selezionate.

L’esecuzione sarà affidata al quartetto di flauti “Alchimie Sonore”. Il flauto è uno strumento flessibile, agile e intenso, con origini antiche, ma anche molto utilizzato dai compositori moderni per le sue grandi potenzialità effettistiche. Nel quartetto sono presenti flauti di varie taglie, dal basso all’ottavino.

“Favole in Musica” riporta gli adulti a rivivere le favole per l’infanzia con nuovo interesse e porta i bambini ad apprezzare e comprendere la musica colta; è un progetto universale, per famiglie, scuole e teatri. La favola, come la musica, non invecchia mai.

Flautisti: Francesca Duca, Federico Martino, Alessandro Pace, Davide Stanzione

Voce: Antonio Sapio

 
 

One-man show fatto di ritmi affabulanti, umorismo allucinato, trasformismo, performance sceniche e vocali. Spettacolo per attore solo, parlato a più voci, comico suo malgrado.
La fine del mondo è alle porte, questo almeno è ciò che si sente mormorare alle finestre, nelle strade, alla radio.
Si porta sulla scena un’umanità confusa che non sa dove aggrapparsi, se non alla propria miseria.
I personaggi appaiono come cellule impazzite, sproloquiano, si parlano addosso. 
Un delirio organizzato per mettere alla berlina questa umanità che sbraita sulla vita, sulla morte e su un dio che non risponde.
E’ un’umanità che si crede chissà chi, che si porta dietro l’arroganza e la colpa di voler parlare di un altrove, di un dio che fa scopa con l’inconoscibile, con l’indicibile. E’ la volgarità di voler spiegare qualcosa, quando niente si può spiegare.
La scena è nuda e cruda, a riempire lo spazio i quadri sonori disegnati vocalmente con l’aiuto della loop station che continua ad essere, come nei lavori precedenti, elemento di scrittura scenica e drammaturgia musicale.

BREVE SINOSSI
Il caos è prossimo a venire. Questo è ciò che si auspica l’uomo che, non potendo nulla contro la sua miseria, si fa portavoce e bandiera di popolo e si rivolge al suo dio. Invano. La contemporaneità s’attacca alle facezie e danza claudicante su versi sciolti che narrano di dei pagani e amori sbilenchi che aspettano chissà da quando, per tragici equivoci da commedia degli errori. Così il popolo s’agita e, per trovare un posto nel mondo, prova a darsi un compito da fare – cucinando nel cuore della notte, sproloquiando su ciò che sarà, gridando senza veli la propria dispersione – e si fa timidamente avanti, con tutta l’ingenuità del caso, una riforma strutturale cialtrona, con un programma teocratico tout court, infarcito di estremismo confuso e dozzinale. C’è chi spera nella fine e chi, con malcelato cinismo, la fine dice di averla vissuta già, chissà quante volte.
“E’ la fine di un’Era. E’ la fine di tutto. E’ la fine di niente, se ricomincia tutto”.

Il Diario di Irene Bernasconi <span class="dashicons dashicons-calendar"></span>

Il Diario di Irene Bernasconi

Stagione 22-23

teatro della dodicesima

Il Diario di Irene Bernasconi

DI E CON LAURA NARDI

A CURA DI E CON LAURA NARDI
COLLABORAZIONE ARTISTICA DI SIMONE FAUCCI E AMANDIO PINHEIRO
CONSULENZA STORICA E
ANTROPOLOGICA DI
ELIO DI MICHELE E ROBERTA TUCCI
MARIONETTE DI FRANCESCA TURRINI

Teatro Causa

presenta

Il diario di Irene Bernasconi

A cura di e con Laura Nardi
Collaborazione artistica di Simone Faucci e Amandio Pinheiro
Consulenza storica e antropologica di Elio Di Michele e Roberta Tucci
Marionette di Francesca Turrini

“Il diario di Irene Bernasconi” è uno spettacolo tratto dal diario omonimo, pubblicato all’interno del libro “I granci della marana. Irene Bernasconi e la Casa dei Bambini di Palidoro”, a cura di Elio Di Michele, autore insieme a Lorenzo Cantatore, Ezio Di Genesio Pagliuca, Hilda Girardet, Marta Mattiuzzo, Nina Quarenghi, Laura Rossin, Egildo Spada e Marcello Teodonio (Edizione Il Formichiere).

Nel 1915 Irene Bernasconi, figlia di una famiglia benestante, istruita presso la Società Umanitaria di Milano nel nuovissimo Metodo Montessori, fu chiamata dal Comitato delle Scuole dei contadini per l’Agro romano e le Paludi Pontine, a dirigere a Palidoro la “Casa dei bambini secondo il Metodo Montessori”, una delle prime scuole rurali di cui abbiamo testimonianza.

Il Comitato delle Scuole dei contadini per l’Agro romano e le Paludi Pontine fu un grande laboratorio pedagogico che, nei primi anni del Novecento, vide coinvolti nomi illustri – malariologi, intellettuali, artisti e educatori – quali Angelo Celli, Sibilla Aleramo, Anna Fraentzel, Ettore Marchiafava, Giambattista Grassi, Dullio Cambellotti, Carlo Segrè, Alessandro Marcucci.

A soli 29 anni e in un’Italia appena entrata nel conflitto mondiale, Irene, “spinta da un sentimento umanitario”accetta l’invito, lascia il Canton Ticino e la famiglia cara per fare scuola “in un posto dove non voleva andare nessuno”.

I suoi piccoli scolari sono figlie e figli dei guitti, popolazione seminomade, i più umili, i più sfruttati, i più miserabili lavoratori della terra, che, lasciate le case della Ciociaria, giungevano a Palidoro in autunno per poi fuggirsene all’inizio dell’estate, scacciati dallo spettro della temibile malaria.

Le maestre montessoriane erano tenute a redigere un diario scolastico. Da questo e da un diario privato che la maestra tenne durante la permanenza a Palidoro, è tratto lo spettacolo “Il diario di Irene Berrnasconi”.


In scena, l’attrice e regista Laura Nardi, con l’ausilio di venti marionette, ripercorre l’anno che Irene trascorse con i suoi piccoli scolari. Un incontro struggente tra due culture, tra una giovane donna e il suo fiero impegno civile e la bellezza di una cultura contadina antica e sottovalutata.
Una storia straordinaria, vera e sconosciuta, un esempio di lotta e di speranza.

One-man show fatto di ritmi affabulanti, umorismo allucinato, trasformismo, performance sceniche e vocali. Spettacolo per attore solo, parlato a più voci, comico suo malgrado.
La fine del mondo è alle porte, questo almeno è ciò che si sente mormorare alle finestre, nelle strade, alla radio.
Si porta sulla scena un’umanità confusa che non sa dove aggrapparsi, se non alla propria miseria.
I personaggi appaiono come cellule impazzite, sproloquiano, si parlano addosso. 
Un delirio organizzato per mettere alla berlina questa umanità che sbraita sulla vita, sulla morte e su un dio che non risponde.
E’ un’umanità che si crede chissà chi, che si porta dietro l’arroganza e la colpa di voler parlare di un altrove, di un dio che fa scopa con l’inconoscibile, con l’indicibile. E’ la volgarità di voler spiegare qualcosa, quando niente si può spiegare.
La scena è nuda e cruda, a riempire lo spazio i quadri sonori disegnati vocalmente con l’aiuto della loop station che continua ad essere, come nei lavori precedenti, elemento di scrittura scenica e drammaturgia musicale.

BREVE SINOSSI
Il caos è prossimo a venire. Questo è ciò che si auspica l’uomo che, non potendo nulla contro la sua miseria, si fa portavoce e bandiera di popolo e si rivolge al suo dio. Invano. La contemporaneità s’attacca alle facezie e danza claudicante su versi sciolti che narrano di dei pagani e amori sbilenchi che aspettano chissà da quando, per tragici equivoci da commedia degli errori. Così il popolo s’agita e, per trovare un posto nel mondo, prova a darsi un compito da fare – cucinando nel cuore della notte, sproloquiando su ciò che sarà, gridando senza veli la propria dispersione – e si fa timidamente avanti, con tutta l’ingenuità del caso, una riforma strutturale cialtrona, con un programma teocratico tout court, infarcito di estremismo confuso e dozzinale. C’è chi spera nella fine e chi, con malcelato cinismo, la fine dice di averla vissuta già, chissà quante volte.
“E’ la fine di un’Era. E’ la fine di tutto. E’ la fine di niente, se ricomincia tutto”.

Convocazione assemblea

Convocazione assemblea

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ASSOCIATI PER L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE SPINACETO CULTURA E S. B. A.P.S.

Oggetto: convocazione assemblea ordinaria dei soci

Con la presente si invitano tutti gli associati a partecipare all’assemblea ordinaria dei soci dell’associazione Spinaceto Cultura e Spettacolo Boomerang APS convocata presso la sede sociale operativa in via Carlo Avolio, 60 a Roma per il giorno:

• In prima convocazione il giorno 24/01/2024 alle ore 11.00;

• In seconda convocazione il giorno 26/01/2024 alle ore 16:00.

Per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

1. Nomina ed elezione del nuovo presidente dell’Associazione; 2 .Varie ed eventuali.

Si ricorda che gli associati per poter votare devono essere in regola con gli obblighi associativi per l’anno sociale in corso ovvero essere in regola con il versamento della quota associativa di quest’anno.

Stagione autunnale 23

Stagione autunnale 23

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Fabrizio Funari

Generi di Seconda Necessità

SPETTACOLO: “GENERI DI SECONDA NECESSITÀ” Con rasoio e ceretta, la donna è perfetta? Date / Orari:Dal 16 al 19 dicembre • ore 20:3020 dicembre • ore 17:00 Luogo: Teatro della Dodicesima — Via Carlo Avolio 60, Roma Di e

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Fabrizio Funari

Spettacolo: A.K.A Also Known As

SPETTACOLO: “A.K.A. (Also Known As)” Date / Orari:29 novembre 2025 • ore 19:00 | 30 novembre 2025 • ore 17:30Luogo: Teatro della Dodicesima — Via Carlo Avolio 60, RomaAutore: Daniel J. MeyerTraduzione: Manuela CherubiniRegia e disegno luci: Alice FerrantiCon:

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Fabrizio Funari

Spettacolo: L’Amore non ha Titolo

SPETTACOLO: “L’AMORE NON HA TITOLO” Date / Orari: Dal 18 al 21 novembre | 20:3022 novembre | 19:0023 novembre | 17:30 Luogo: Teatro della Dodicesima — Via Carlo Avolio 60, Roma Scritto e diretto da: Emanuele Boscioni Con: Emanuele

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Fabrizio Funari

Spettacolo: Abbiamo Ucciso Sofocle

SPETTACOLO: “ABBIAMO UCCISO SOFOCLE” Date / Orari: dall’11 al 15 novembre 2025 • ore 21:00Replica pomeridiana: 16 novembre 2025 • ore 17:30Luogo: Teatro della Dodicesima — Via Carlo Avolio 60, RomaRegia: Marco TemperaProduzione: Compagnia della Dodicesima Abbiamo ucciso Sofocle

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IO PER TE COME UN PARACARRO

IO PER TE COME UN PARACARRO

Così è se vi pare

stagione autunno 2023

IO PER TE COME UN PARACARRO

di e con Daniele Parisi

 

Una coppia, che sta per dare alla luce un figlio, decide di partire: cercano un luogo dove costruirsi un avvenire decente. I famigliari di lui, vittime di antiche patologie non risolte, non riescono a dissuadere i due dal voler intraprendere questo viaggio. Lungo il tragitto la coppia incontrerà diverse umanità alla deriva. 

C’è una Maga Indovina sfaticata che tradisce la sua antica funzione oracolare. C’è chi si indebita. Chi ruba. Chi vende per strada. Chi è rinchiuso nelle proprie manie ossessivo-compulsive. Chi vede nella contraddizione l’unica possibilità per essere coerente. Nel frattempo, la fame aumenta. E ci si ascolta sempre meno.

 

Petrolini infinito

Petrolini infinito

Così è se vi pare

stagione autunno 2023

Petrolini infinito

di ENOCH MARRELLA

Petrolini Infinito è un progetto crossmediale di rivalutazione del patrimonio petroliniano a cura di Enoch Marrella. ll progetto intende inanellare una serie di contenuti web, video, musicali e teatrali appartenenti ad una unica narrazione che affonda le sue radici negli anni ’20 del secolo passato pur rimanendo connessa con gli anni ’20 del secolo presente. La sfida è quella di tenere uniti mondi lontanissimi come l’intuizione futurista del genio petroliniano e alcuni aspetti grotteschi dell’Italia di oggi, costantemente stressata da sconvolgimenti sociali ed economici, ma che conserva ancora la capacità di reagire divertendosi, o divertirsi per reagire.

Il berretto a sonagli

Il berretto a sonagli

Così è se vi pare

stagione autunno 2023

Il Berretto a sonagli

adattamento dall’omonima opera di Luigi Pirandello con la riscrittura di Andrea Ciccolini e Marco Tempéra, regia di Marco Tempéra.

 

l berretto a sonagli è una commedia in due atti dello scrittore e autore teatrale italiano Luigi Pirandello. Il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone, simbolo dello scorno pubblico a cui viene sottoposto il protagonista Ciampa e, al tempo stesso, cruda metafora dell’impossibilità di mostrare il proprio vero io alla collettività.

La signora Beatrice Fiorica, gelosa e insoddisfatta, vuole denunciare al delegato Spano’, amico di famiglia, il tradimento del marito, IL cavalier Fiorica, con la moglie del suo scrivano Ciampa. Quest’ultimo, anziano e a conoscenza dei fatti, tollera la situazione purché venga salvato il suo pupo e la faccia, ovvero la sua rispettabilità.

Ciampa cerca di evitare la denuncia tentando di persuadere la signora Beatrice a girare la corda “seria”, ovvero, a sua detta, quella che fa ragionare ed evita i disastri.

Secondo Ciampa portiamo tutti sulla fronte tre corde come d’orologio: ”la seria, la civile, la pazza. Sopra tutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile, per cui sta qua in mezzo alla fronte…; su la tempia destra, c’è la corda seria, per parlare seriamente, a quattr’occhi; a sinistra la corda pazza…quella che fa perdere la vista degli occhi… ed uno non sa piu’ quello che fa”.

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